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Mercoledì di Champions

MERCOLEDI' DI CHAMPIONS - Commedia erotica in due atti

Atto Primo

(Interno dell'appartamento di una coppia di sposi, Martina e Gianni, appena sopra la trentina, entrambi di bell'aspetto. Sono in tenuta casalinga: lui porta una vestaglia di flanella, lei una felpa da ginnastica sopra i pantaloni del pigiama. E' sera, i due hanno appena finito di cenare. Suona il citofono, Martina va a rispondere.)

MARTINA. - "Chi è?" (pausa) "Chi?..." (pausa più lunga; Martina ha un'espressione perplessa) "Ma... veramente..." (pausa) "Ah, si... ora ho capito... certo, Luca, come no?... che fai, vieni su?... Ok, ti apro..."

GIANNI. - "Chi cazzo è che viene a rompere a quest'ora?"

M. - "E' Luca... hai presente quella coppia scambista che abbiamo incontrato l'estate scorsa?"

G. - "L'estate scorsa?... Vuoi dire quelli di Parma? La biondina e..."

M. - "Ma no, gli altri... quelli di Milano... quelli giovani, alla prima esperienza... Luca e Lori..."

G. - "Lori... Lori... quella ragazzina ricciolona, con due tette da infarto? Wow, me la ricordo sì... chi le dimentica due tette del genere? Sarà stata almeno una quarta abbondante..."

M. - (non troppo generosa di seno, è un po' seccata dai commenti del marito) "Anche Luca non era male, sai? Era un bel figo ed aveva davvero un gran cazzo..."

G. - (sorride) "Dài, non fare la solita permalosa! Cosa vogliono adesso questi? Stasera c'è la Champions in TV... Che fanno? Mi piombano in casa all'improvviso?"

M. - "Da quello che ho capito c'è soltanto lui..."

G. - "Soltanto lui? Ma non ti sei fatta dire cosa vuole? Gli hai aperto così..."

M. - "Che dovevo fare? Tenerlo sotto la pioggia? Fuori sta facendo un acquazzone terribile... Dal tono di voce sembra che abbia qualche problema..."

G. - (guarda nervosamente l'orologio) "Va beh, senti... di qualsiasi cosa si tratti sbrighiamola in fretta e mandiamolo affanculo. Tra un quarto d'ora comincia la partita, cazzo! Pensa te, un tizio che l'abbiamo visto una sola volta nella vita... presentarsi a quest'ora, nelle case degli altri, all'improvviso..."

M. - "Già. Anche a me scoccia farmi trovare così. Vado a darmi una sistematina..."

(sparisce verso il bagno proprio mentre suona il campanello. Gianni si reca ad aprire la porta)

G. (con un bel sorrisone a 64 denti). - "Luca! Ma ciaoooo! Che splendida sorpresa!"

(Luca, in piedi fuori dall'uscio, ha un viso triste e sconsolato. E' un bel ragazzo, molto giovane. Non ha più di 23-24 anni. Porta i capelli lunghi, ma sono tutti zuppi di pioggia. L'effetto è quello del pulcino bagnato. Indossa una giacca a vento ed una tuta da ginnastica, come se fosse uscito di casa con quello che aveva indosso).

LUCA. - (parla con voce triste e cupa) "Ciao Gianni... devi scusarmi, dovete scusarmi... sono davvero imbarazzato a piombare qui all'improvviso... non è per niente educato..."

G. - "Ma no! Cazzo dici? Figurati, qui da noi sei sempre il benvenuto!" (ma non si sposta di un centimetro dalla porta) "E... dimmi... a cosa dobbiamo il piacere? Qual buon vento ti porta qui?"

(Arriva Martina alle spalle di Gianni. Ha indossato un altro pigiamino, molto più sfizioso, con disegnate delle rose rosso scuro su uno sfondo color panna. Gli occhiali da miope sono spariti, lasciando il posto a invisibili lenti a contatto. I capelli sono stati spazzolati e legati a coda di cavallo dietro la nuca. Porta un ombra di lucidalabbra sulla bocca, e c'è un impercettibile alone di profumo appena spruzzato che la circonda.)

M. - "Luca! Che piacere vederti! Cosa fai lì? Entra, cosa aspetti?" (e strattona via Gianni dal passaggio in modo abbastanza deciso. Gianni osserva con una certa perplessa sorpresa il nuovo look della moglie)

L. - "Veramente io... non vorrei davvero disturbare..."

M. - "Togliti quella giacca, dài! E' tutta bagnata! Dàlla a me! Accomodati... Siediti pure... non fare il timido..."

(Luca si siede sul divano, mentre Martina va a posare la giacca fradicia su un attaccapanni nel corridoio. Gianni la raggiunge e le si rivolge piuttosto contrariato, ma sottovoce per non farsi sentire).

G. - "Cosa cazzo ti salta in testa di farlo entrare? Tra dieci minuti comincia la partita..."

M. - "Non mi sembra motivo sufficiente per comportarsi da cafoni... Non vedi che faccia ha? Poverino, deve avere qualche problema serio..."

G. - "Ma questa è una casa privata, non è mica il telefono amico... E poi chi cazzo lo conosce a questo? Fosse un amico intimo, capirei. E' la seconda volta che lo vedo in vita mia!"

M. - "Abbiamo scopato in quattro, con lui e la moglie, non ricordi? Mi sembra una cosa abbastanza intima..."

G. - "Sì, figuriamoci... Se tutte le coppie con cui abbiamo scopato cominciassero a presentarsi qui liberamente, questa casa sembrerebbe la Stazione Centrale... Piuttosto, vedo che ti sei messa tutta in ghingheri..."

M. - "Quali ghingheri? Ho messo un pigiama pulito e ho legato i capelli. Pretendevi che mi presentassi davanti ad un ospite come una stracciona?"

G. - "Va beh, lasciamo perdere. Andiamo a sentire cosa vuole, ma cerchiamo di sbolognarcelo in fretta, ok?. Mi chiedo, ma questo dove cazzo vive? Sulla luna? Non lo sa che stasera c'è la Champions?" (guarda ansiosamente l'orologio)

M. - "Può darsi che non segua il calcio... mica son tutti patiti come te..."

G. - "Dici? Io invece sospetto che lui tenga per l'altra squadra... non voglio nemmeno nominarla... quella che ha giocato ieri sera. Con quella faccia da sfigato che si ritrova, deve essere proprio così..."

(Entrano nel soggiorno).

G. - "Allora, Luca, coraggio! Dicci cos'hai! Cosa c'è che non va? Con noi puoi parlare liberamente! Forza, dicci tutto!" (Gianni cerca di sembrare affabile, ma i suoi modi tradiscono una certa fretta e finisce per essere un po' irruento)

L. - (titubante) "Ecco, io... veramente..."

G. - (continuando a sbirciare l'orologio) "Parla pure! Non farti problemi! Confidati! Parla! Parla, per l'Amor di Dio!"

M. - (interviene decisa, con un occhiataccia al marito) "Vuoi bere qualcosa, Luca? Ti preparo una tazza di latte caldo e cognac, che ne dici? Ti riscalderà e ti aiuterà a rilassarti, vedrai..."

L. - "Ma io, davvero, non vorrei disturbare..."

G. - (con una risatina nervosa e l'ennesima sbirciata all'orologio) "Nessun disturbo! Ma come ti viene in mente? ehm... scusami un attimo..." (e sguscia via, seguendo la moglie in cucina).

G. - (sottovoce, ma incazzato) "Ma allora me lo fai apposta!"

M. - (scaldando una tazza di latte al microonde) "Gianni, non vedi quel ragazzo come è ridotto? E' disperato... ha qualche grana... vuole parlarne con noi, ma prima bisognerà metterlo un po' a suo agio, che diamine!"

G. - "Senti, tu fai pure la buona samaritana, ma io tra cinque minuti esatti accendo la TV e mi guardo la partita, quello che succede succede..."

M. - "La danno sul satellite?"

G. - "Su Canale 5. Perché?"

M. - "Beh, allora puoi anche vederla con la Tv piccola in camera da letto, se proprio non puoi farne a meno. Poi quando Luca se ne va, torni nel soggiorno..."

G. - "Col cazzo! Io voglio il mio bel sedici noni a 36 pollici!!"

M. - (sorridendo maliziosa) "Allora in camera da letto ci andiamo io e Luca. Che ne dici? Potrebbe essere un'idea..."

G. - (borbottando) "Dài, piantala... andiamo a sentire che vuole questo rompiballe..."

M. - "Lascia fare a me, però. Coi tuoi modi da orso gli stai mettendo soggezione..."

(Tornano nel soggiorno. Luca è chinato in avanti con le mani sulla faccia e sta piangendo, singhiozzando rumorosamente)

M. - "Luca! Santo Cielo!" (poggia sul tavolinetto il vassoio con la tazza di latte e cognac e si siede sul divano a fianco a lui, cingendogli la spalla e cercando di consolarlo. Gianni alza gli occhi al cielo, esasperato)

M. - "Luca, non fare così! Coraggio, bevi questo, ti farà bene..." (Luca beve)

L. - "Scusate... non so cosa mi ha preso..."

M. - (dolcemente) "Cosa ti è successo Luca? Cos'hai che non va? Vuoi parlarcene?"

L. - (esita un po', poi parla) - "E' per Lori. Mi ha lasciato. Se n'è andata..."

M. - "Tua moglie? Se n'è andata?"

L. - "Non è mia moglie, in realtà. Conviviamo, ma non siamo sposati. Anzi, convivevamo... tanto vale parlarne al passato, ormai..."

G. - "Ehi, un momento! Ci avevate detto di essere marito e moglie! Non ci si comporta mica così tra scambisti! E' molto scorretto, lo sai signorino?"

M. - "Gianni, ti prego. Ti pare il momento?" (a Luca) "C'è una ragione particolare, o è una crisi di natura generale?"

L. - "No, c'è una ragione. Una ragione molto semplice e molto chiara."

G. - "E quale?"

L. - (cupo) "A letto non funziono più. Sono diventato impotente!" (e torna a singhiozzare, mettendosi le mani sul viso).

G. - "Oh, santi numi!" (poi, tra sé, sghignazzando) "Avevo ragione.. deve essere proprio di quell'altra squadra... eheheh!"

M. - (manda un'occhiataccia al marito, poi si rivolge a Luca) "Dài, Luca! Non piangere!"

L. (singhiozzando) - "Per questo sono venuto da voi. Non potevo tenermelo dentro, avevo bisogno di qualcuno con cui confidarmi... con cui sfogarmi... ma con chi altri potevo farlo? Mica posso andare da qualche amico di quelli soliti a dirgli che il cazzo non mi si drizza più. Voi siete aperti, sessualmente esperti, comprensivi... sicuramente siete in grado di darmi un consiglio, un conforto..."

G. - (con fare vagamente paterno) "Luca, non devi preoccuparti. Guarda che a tutti gli uomini può capitare un periodo... un periodo un po' così... una piccola crisi. Te lo garantisco. E' tutto nella normalità. Vedrai che quando meno te l'aspetti il tuo sventrapapere tornerà in piena efficienza... ehehehehe! (guarda l'orologio) E ora... ecco... scusate un attimo... io, vado un secondo di là... torno subito..". (esce con maldissimulata fretta).

(Martina e Luca restano soli, seduti l'una accanto all'altro sul divano)

M. - (con tono molto dolce e comprensivo) "Luca, davvero non riesco a credere a quello che mi hai detto. Ricordo benissimo quando ci siamo visti l'altra volta, quando abbiamo fatto l'amore in quattro... eri in forma... direi in ottima forma! "

(intanto dalla camera da letto comincia ad arrivare ben distinto il gracidare di una telecronaca calcistica con i tipici rumori da stadio in sottofondo)

M. - "Suvvia... non puoi essere diventato impotente all'improvviso. Sarà per forza una crisi passeggera. Dimmi, Luca... da quanto tempo è che non... che non riesci a..."

L. - (cupo, con gli occhi al pavimento) "Da quella volta lì..."

M. - (sbalordita) "Vuoi scherzare? Era agosto... sono passati..."

L. - "Sei mesi..."

M. - "E in sei mesi non hai mai..."

L. - "Mai..."

M. - "Nemmeno con altre donne..."

L. - "Nemmeno..."

G. - (di tanto in tanto, dalla camera da letto, arrivano i suoi commenti ad alta voce sulla partita) "Ah ah ah! Non la stanno vedendo per niente! Non la stanno toccando mai! Forza ragazzi, continuate così! Nascondetegli il pallone!"

M. - "E nemmeno... ehm... nemmeno da solo?"

L. - "Nemmeno... Non sento più desiderio... non ho più un'erezione... nulla." (E torna a singhiozzare, con le mani sulla faccia)

M. - (si avvicina di più a Luca, parlando in tono quasi sussurrato) "Eppure, credimi, quella volta sei stato davvero super. Ho pensato spesso a te in questi mesi, sai? Certe volte in questi incontri tra coppie capitano dei partner così anonimi... invece tu mi sei piaciuto un sacco..."

L. - (alza il viso) "Davvero?"

M. - "Beh, sei un bel ragazzo, hai un gran bel fisico... ma non è solo questo..."

L. - (interessato) "E cosa?"

M. - "Mi piaceva il tuo modo di fare... un po' maldestro, inesperto... ma con tanto trasporto. Era parecchio tempo che non mi capitava qualcuno che mi dimostrasse tanto desiderio e tanto ardore. Questi uomini che si incontrano negli scambi, sono sempre così freddi... professionali... chirurgici... sembrano dei metronomi... Zac, zac, zac... Sembra che si vergognino a far vedere se gli piaci, se provano qualcosa per te oltre al semplice fatto che hai la figa e che gliela stai passando." (Sorride) "Chissà, forse hanno paura che le mogli, che stanno lì a fianco, si incazzino vedendo troppa partecipazione."

L. - (un po' più rilassato) "Effettivamente Lori, quella volta, un po' si è incazzata..."

M. - "Ma c'è anche un'altra cosa che mi è piaciuta di te..."

L. - "Cosa?"

M. - (Abbassando lo sguardo pudicamente) "Serve che te lo dica? Non ci arrivi da solo?"

(Luca fa una faccia incerta)

M. - (Si avvicina all'orecchio del ragazzo e sussurra sensualmente) "Il tuo cazzo!"

G. - (dalla camera da letto) "Fallo! Quello è fallo! Arbitro, è fallo!!"

M. - (sempre sottovoce) "Hai un cazzo davvero meraviglioso, Luca. Grosso, lungo, duro, stupendo. Ricordi quando te l'ho visto la prima volta?"

L. - "Sì, eravamo ancora vestiti tutti e quattro. Tu hai preso l'iniziativa... hai allungato il braccio e..."

M. - "..ho slacciato la zip, ho infilato la manina e... mi sono ritrovata in mano quella meraviglia... non credevo ai miei occhi... Ho subito sentito una voglia pazza di sentirlo in bocca... e mi sono buttata in ginocchio..."

G. - (dalla camera da letto) "Si è buttato! Arbitro, si è buttato da solo...!"

M. - "Mi piaceva un sacco stare in ginocchio davanti a te... prendertelo in bocca di fronte alla tua donna e a mio marito. Ma in quel momento l'unica cosa che mi interessava davvero era la sensazione di quel grosso cazzo tra le labbra... e immaginare quello che avrei sentito da lì a poco, quando me lo avresti messo dentro... così enorme... così duro... tutto dentro..."

G. - (dalla camera da letto) "Dentro! Dalla dentro, Rui! Dalla dentro! Così!"

M. - "...E non mi sbagliavo. Mi hai scopato divinamente... e a lungo... come piace a me. Ricordi? Gianni con Lori aveva già finito da un pezzo, ed io ero già venuta una dozzina di volte, ma tu continuavi a stantuffarmi, instancabile, con quel cazzo meraviglioso... Diamine, che scopata! Mi bagno ancora a pensarci..."

(Martina abbassa casualmente lo sguardo verso il grembo di Luca ed emette un urletto di sorpresa. Dai pantaloni della tuta di Luca sporge un vistoso rigonfiamento).

M. - "Ehi, ma questo è... Questo sarebbe il cazzo che da sei mesi non si drizza più? Ma mi prendi per il culo?"

L. - (respirando con un po' d'affanno per l'eccitazione) "Martina... questo è merito tuo. Questo è l'effetto che mi fai tu... e soltanto tu..."

M. - "Cosa stai dicendo?"

L. - "Martina, te lo devo confessare. Da quando ti ho avuta, l'agosto scorso, non desidero più nessun'altra. Voglio solo te!"

M. - (sbalordita) "Luca, tesoro mio, ma cosa dici? Non è possibile!"

L. - "Sai, ti ho mentito. Non è vero che in questi sei mesi non mi sia mai masturbato. Anzi, mi sono masturbato selvaggiamente... e sempre pensando a te... alla tua fica... a come abbiamo scopato, e a come avrei voluto scoparti ancora..."

M. - (estremamente lusingata) "Luca, io ti ringrazio, ma..."

L. - "So benissimo di non essere impotente... sono solo ossessionato da te... Alla fine l'ho dovuto confessare anche a Lori... con lei non mi eccito più... e invece con te, guarda, mi basta starti vicino... sentire la tua voce... sentire il profumo dei tuoi capelli... sentire il tuo corpo accanto al mio e..."

(Martina è molto intrigata tanto dalla confessione del giovane quanto dal grosso bozzo che ne autentica inequivocabilmente i contenuti. I suoi occhi rimbalzano continuamente dal viso del ragazzo ai suoi calzoni, e comincia a sentire un certo calore che le si smuove nel ventre)

L. - (continua a parlare tenendo lo sguardo in basso, quasi temesse di scoprire la reazione di Martina) "E' per questo che sono venuto qui stasera. Avevo assolutamente bisogno di rivederti, anche solo per un istante..."

M. - (Interrompendolo) "Luca..." (con una mano prende il volto di Luca e lo gira delicatamente verso il proprio; i due si fissano per un lungo istante negli occhi) "Baciami... baciami, sciocco maledetto..."

(I due si baciano con foga, poi Martina afferra con delicatezza l'orlo dei pantaloni della tuta di Luca e pian piano lo tira verso il basso. Ne esce fuori un cazzo imponente e durissimo. Martina lo guarda per un attimo, ammirata, poi lentamente avvicina la mano e lo sfiora lungo l'asta)

G. - (dalla camera da letto) "Mano! Fallo di mano! L'ha presa con la mano! Punizione! Punizione!"

M. - "Luca, tu sei completamente fuori di testa... ma ho una tale voglia del tuo cazzo..."

L. - "E io ho tanta voglia di dartelo..."

(Martina continua a sfiorarlo estasiata, con la punta della dita. Poi lo afferra, lo stringe, e comincia decisa a masturbarlo)

G. - (dalla camera da letto) "Pipppoooo! Pipppoooo! Pipppoooo-goool!!!!! E vai!! Uno a zero!"

(Martina, senza mollare la presa, torna ad avvicinare il viso a quello di Luca. I due si baciano ancora con passione.)

M. - (guardando Luca intensamente negli occhi) "Devo prenderlo in bocca...altrimenti impazzisco..."

(Senza aspettare risposta e continuando a tenere la mano intorno al cazzo, Martina si china sul grembo del ragazzo e accarezza con la lingua la grossa cappella, poi apre la bocca, la richiude intorno all'asta e comincia a scivolare con le labbra su e giù, accompagnando il movimento con ritmici mugolii)

L. - (respirando forte) "Ma tuo marito è di là... e se ci scopre?... non si incazza?"

M. - (parla sospirando e intervallando le frasi ai ricami di bocca e lingua sul pene di Luca) "Mmmmmm... si incazzerebbe di brutto... mmmhhh... è gelosissimo... lui mi cede solo... mmmhhh... solo se c'è un altra fica in cambio... Ma non me ne fotte niente... mmmmhh... ho troppa voglia del tuo cazzo... tanto puoi scommetterci... lui non si muoverà di lì... mmmmhh... fino alla fine del primo tempo, almeno... mmmmhhh... Quanto manca?"

L. - (guarda il proprio orologio) "Direi una decina di minuti... più recupero..."

M. - "Mmmmm... Ottimo.... Il tempo giusto per farti un pompino coi fiocchi. Stai giù... rilassati... lascia fare a me... Mh... mh... mh... mh..."

(Luca si abbandona con la schiena contro lo schienale del divano, ad occhi chiusi. Martina continua il suo voluttuoso pompino fin quando Luca non si irrigidisce e con violenti sussulti di piacere non si scarica nella sua bocca. Fine del primo atto. Sipario).

* * * * *

Atto Secondo

(Gianni è in piedi al centro del salotto. Luca è sempre seduto sul divano. Martina invece, per evitare sospetti, si è seduta prudentemente su una poltrona. Mentre Gianni parla gli altri due si scambiano di nascosto occhiate di desiderio e di complicità).

G. - "Capito, Luca? Non devi angosciarti... se hai questi problemi non significa necessariamente che sei tu ad avere qualcosa che non va... probabilmente c'è qualcosa che non funziona nel tuo rapporto con Lori... può succedere, sai?" (mentre parla guarda in continuazione l'orologio e, quando lo fa, anche Martina e Luca guardano il proprio. Tutti e tre aspettano impazienti, sia pur per motivi differenti, l'inizio del secondo tempo)

G. - "Comunque, se la cosa dovesse durare, ce l'ho io il rimedio per te... Conosco delle tizie, qui a Milano, delle vere troiette affamate di cazzo, capaci di farlo rizzare anche ad una mummia. Sono ragazze che fanno tutto, veramente tutto. Porcate che non ti verrebbero mai nemmeno in mente. Prova a passare una serata con una di loro, e vedrai se non ti fanno tirare il cazzo come la corda di una catapulta!"

M. - (piuttosto infastidita dai discorsi del marito) "E tu, di grazia, come fai a conoscere queste tizie?"

G. - "Io? Eh... beh... sai... sono voci che circolano nell'ambiente... io non ci andrei mai con una di queste qui... mica penserai..."

M. - (ironica) "Oh... no... io non penso niente del genere... non sei proprio il tipo..."

G. - "Ma dai, Martina... mi conosci... lo sai che io... mai e poi mai..." (porta di nuovo lo sguardo all'orologio) "ehm... vi prego di scusarmi... torno subito..." (e se ne va verso la camera da letto)

(Martina e Luca restano seduti, muti e immobili, per qualche secondo. Poi dalla camera da letto cominciano ad arrivare i rumori di telecronaca e di stadio. Allora i due schizzano in piedi, si abbracciano e cominciano a baciarsi lingua in bocca, con grande trasporto)

M. - "Diamine... mmmhh... questo intervallo non finiva mai... mmmhh... sto morendo di voglia..."

L. - "Anche io, Martina. Sei stupenda... mmmhh... mi piaci da impazzire..."

G. - (dalla camera da letto) "Forza ragazzi! Diamoci dentro questo secondo tempo!"

L. - "Ho voglia di te... del tuo corpo..."

(Luca comincia a baciarla e a leccarla sul collo. Martina tiene il viso verso l'alto, gli occhi chiusi e ansima vistosamente. Con gesti convulsi, continuando a slinguazzarla, Luca le slaccia i bottoni della giacca del pigiama, scoprendo il reggiseno bianco che Martina indossa)

G. - (dalla camera da letto) "Veloce! Apri sulla destra! Sulla destra!"

(Luca infila una mano sotto il reggiseno di Martina e ne fa sgusciare fuori la tetta destra. In un attimo vi arriva sopra con la bocca, tempestando il capezzolo di succhiate, slinguate e piccoli morsi. Martina sospira sempre più forte)

G. - (dalla camera da letto) "Cambia gioco, adesso! Apri sulla sinistra! Così!"

(Luca scopre l'altra tetta, e passa con la bocca a stuzzicare l'altro capezzolo, lasciando a pollice ed indice il presidio del capezzolo destro...)

M. - "Luca... mi fai impazzire... mi sto bagnando... mi sento un lago tra le cosce..."

(Luca la sospinge a sedersi sulla poltrona. Si inginocchia tra le sue gambe e prende a leccarle il pancino intorno all'ombelico. Poi afferra insieme l'orlo dei pantaloni del pigiama e delle mutandine e tira giù, aiutato dai movimenti di lei che inarca la schiena, fino a far scivolare il tutto via dalle caviglie. Martina spinge sensualmente in avanti il bacino fin sull'orlo della poltrona, e porta entrambe le gambe sui braccioli, piegando le ginocchia. La sua fica è perfettamente esposta e si schiude come un fiore. Gli umori d'eccitazione fanno luccicare le piccole labbra come rugiada sui petali di una rosa. Luca la guarda incantato)

L. - "Martina... hai la fica più bella che abbia mai visto..."

M. - (gemendo) - "Leccami, ti prego... voglio sentire la tua lingua"

(Luca non si fa pregare e comincia a smulinare la lingua tra le pieghe dell'intimità di Martina, senza molto metodo, ma con grande trasporto. Uno stile che comunque Martina apprezza moltissimo)

M. - "Siiii... tesoro... leccami... ooooh... mi piace... sento la tua lingua dappertutto... continua..."

(Luca continua)

M. - "Sento che sto per venire... sto per venire... sì... sììì... sìììììì...."

G. - (dalla camera da letto) "Ma vieeeeeniii! Ma vieeeeeeniiiii! Sheeeeevaaaaa!!! Due a zero!!!"

M. - "Vengo.... vengo..... Ooooooooohhhhhhhhhhh!"

(Martina affonda le mani tra i capelli di Luca e allontana di qualche centimetro quella lingua che stava continuando a solleticarla anche dopo l'orgasmo. Luca alza gli occhi e guarda soddisfatto l'espressione estatica della donna)

M. - "Accidenti... quanto ho goduto... sembrava non finire mai... era una vita che non venivo leccata in questo modo... sei stato sublime..."

L. - "Ma come... con tutte le coppie che incontrate... non c'è mai un uomo che te la lecca?"

M. - "Me le chiami leccate quelle? E' solo un pro forma, un gesto di cortesia prima di scoparti, per essere sicuri di trovarti lubrificata. E' un po' più carino ed educato di sputarti sulla figa, ma il senso è quello"

L. - "A me è piaciuto tantissimo leccartela... adoro la tua fica... adoro il tuo corpo... ti adoro tutta... sei la mia dea, la mia dea del sesso..."

M. - (sorride compiaciuta) "Grazie. Ora però la tua dea ha un desiderio... vuole essere scopata da te... credi di farcela?"

(Luca si alza in piedi e con gesto teatrale tira giù l'orlo dei pantaloni della tuta. Il suo cazzo è duro e pulsante e svetta orgoglioso verso il soffitto)

M. - "Oh, tesoro mio... che meraviglia..."

L. - "Sono in queste condizioni da quando ho cominciato a leccarti... anzi, da quando ti ho tolto le mutandine..."

M. - "Allora ti prego... non fare aspettare la tua dea... scopami... fammelo sentire dentro... scopa... scopa..."

G. - (dalla camera da letto) "Spazza! Spazza! Spazza via, Dario!"

(Senza far cambiare posizione a Martina, Luca appoggia la cappella sull'imbocco della vagina e con un colpo di reni fa scivolare il cazzo dentro. Martina manda un gemito)

M. - "Ooohh... fa' piano, tesoro... il tuo cazzo è enorme... lo sento durissimo... sento che mi stai aprendo tutta..."

L. - "La tua fica è un sogno... me lo stai stringendo come un guanto... mi piaci da impazzire... sei la mia dea..."

M. - "Siiii... mi piace sentirmi una dea... ma non basta... non voglio essere soltanto la tua dea..."

L. - (ansimando e continuando a scopare Martina) - "No?"

M. - "Voglio essere la tua puttana... la tua puttana affamata del tuo cazzo... che gode del tuo cazzo... come adesso..."

L. - "Sì... sei la mia puttana... la mia troia..."

M. - "Dea e puttana... devi sempre farmi sentire la tua dea e la tua puttana... fallo e sarò tua, ogni volta che vorrai... e ti farò godere come un pazzo... godremo insieme come pazzi..."

L. - "Te lo prometto... voglio continuare a vederti... voglio scopare ancora con te"

M. - "E io... voglio farmi scopare da te... tante volte..."

L. - "Ti scoperò tutte le volte che vuoi... tutte le volte che potremo... mi piaci troppo..."

M. - (parla come un fiume in piena, a piccole frasi spezzate dai sospiri di piacere, mentre Luca continua a scoparla con grande foga) "Sìììì... E' questo che voglio... voglio avere una tresca perversa... una relazione di sesso... une liaison pornographique...voglio un amante clandestino... con cui fare tutte le cose più porche... con il brivido del proibito... delle cose fatte di nascosto... con il rischio di essere scoperta... Mi sono rotta di questi incontri tra coppie... di questa infedeltà do-ut-des... Mi sono rotta di essere una figa-figurina... che i cazzi collezionisti si scambiano per gioco... Mi sono rotta di leccare le fighe delle mogli bi-curious... che alla fine è solo uno spettacolino ad uso e consumo dei mariti... Voglio mettere delle corna vere... delle corna porche... Voglio un amante... un amante che mi desideri... che mi adori come una dea e mi faccia sentire una puttana... e con un cazzo grosso e duro come il tuo..."

L. - "Sono io il tuo amante... sono tutto per te..."

M. - "No... no... non devi essere tutto per me... devi tornare da Lori... devi essere il suo uomo... voglio avere il piacere perverso di rubarti ogni volta... di nascosto... ad una donna più giovane di me e con le tette più grosse... Mi eccita sapere che pensi a me mentre ti scopi lei..."

L. - "Ma non so se Lori tornerà..."

M. - "Tornerà... ora che ti sei sbloccato con me, riuscirai a scoparla di nuovo... vedrai che tornerà senza discutere... Nessuna sarebbe così pazza da rinunciare ad un cazzo così... Richiamala... falla tornare a casa... e scopatela per tutta la notte... pensando a me... è la tua dea che lo desidera..."

L. - "Farò così... se sei tu a volerlo..."

M. - "E c'è un'altra cosa che voglio da te..."

L. - "Tutto quello che vuoi..."

M. - "Voglio essere inculata..."

L. - (esita, ansimando per l'eccitazione, ma continuando a fotterla con colpi decisi) "...Ora?"

M. - "Sempre... Ogni volta... A Gianni non piace farlo, e si guarda bene dal lasciarlo fare agli altri... Ma io ho voglia... Ho voglia di farmi aprire il culo dal tuo cazzo... Sarà solo per te... Lo avrai in esclusiva... Mi fotterai il culo ogni volta che ci vediamo... Lo modellerai sulla forma e sulle dimensioni del tuo cazzo... Me lo riempirai di sperma... Sìì... anche adesso... lo voglio anche adesso... ma prima fammi godere così... sento che non manca tanto... Dimmi che poi mi romperai il culo... dimmelo..."

L. - "Sììì... ti romperò il culo..."

M. - "Ancora... dillo ancora... dillo ancora..."

L. - "Ti... romp... erò... il..."

M. - "Vengooooooo.... Vengoooo..... Sìììììì"

G. - (dalla camera da letto) "Ma vieeeeeeeni! Ancora Sheeeeevaaaaa! Tre a Zerooo!"

(Luca sta accelerando i colpi per raggiungere l'orgasmo anche lui, ma Martina lo ferma)

M. - "Non venire, tesoro... devi farmi il culetto... me lo hai promesso..."

(Luca stringe i denti e si ferma; con uno sforzo di volontà esce dalla donna. Il suo cazzo è arrossato e lucido, nonché gonfio all'inverosimile; sembra una grossa proboscide rigida)

M. - (consapevole dello sforzo che sta facendo il ragazzo in quel momento) "Luca, sei la fine del mondo... non potevo trovarmi amante migliore..."

G.- (dalla camera da letto) "Falla girare! Fai circolare la palla, Andrea! Falla girare! Falla girare!"

(Luca fa girare Martina e la dispone carponi, con le ginocchia leggermente divaricate sull'orlo della poltrona; Martina fa ondeggiare provocatoriamente le natiche esponendo le sue grazie a Luca)

G. - (dalla camera da letto, allarmato) "Cazzo! Così siamo troppo scoperti dietro!"

(Luca si inginocchia e affonda la testa tra le natiche di Martina, slinguazzando selvaggiamente sia la fica che il buchino)

G. - (dalla camera da letto) "Ma cosa succede? Si stanno aprendo dei buchi paurosi là dietro! Paolo, Alessandro, state attenti, cazzo!!!"

M. - "Luca, tesoro, hai una lingua fantastica... sì... così... infilala nel buco... muovila... oh, che delizia... mi fai perdere la testa... Ora però prendimi... inculami... sono pronta"

(Luca si alza in piedi e si avvicina con il cazzo minaccioso al buchino di Martina, che con le mani si divarica bene le natiche invitanti. Luca si appoggia al buco con la punta del cazzo)

G. - (dalla camera da letto) "Paolo, attento alla punta! Blocca la punta! Blocca la punta!"

M. - (sospirando) "Sìììì... ti prego..."

G. - (dalla camera da letto, spaventato) "Noooooo... ti prego!

Il cazzo di Luca affonda nel culo di Martina)

M. - "Ooohhhh sììììììì!!!"

G. - (dalla camera da letto, dolorosamente) "Ooooohhh noooo!! Merda!!! Hanno segnato! Tre a uno! Cazzo, non ci voleva!"

(Luca comincia a muoversi nel culo di Martina, che mostra di apprezzare moltissimo)

M. - "Ohh... è grosso... è enorme... è stupendo..."

L. - "Martina... sto per venire... ero al limite già da prima... non so se riuscirò a resistere a lungo..."

M. - "Ti prego tesoro... cerca di resistere ancora un po'... quanto ti manca?"

G. - (dalla camera da letto) "Sette minuti, più recupero! Resistete, ragazzi..."

L. - "Resisterò... per un po'... ma la partita sta finendo... tra un po' torna tuo marito..."

M. - "Hai ragione... Allora goditelo come vuoi tu... lasciati andare liberamente... e poi vieni... vieni dentro di me..."

(Luca accoglie al volo l'invito di Martina. La afferra con le mani sulle natiche e comincia a tirarsela selvaggiamente contro di sé in controtempo con l'ondeggiare del proprio bacino. Il tutto a ritmo forsennato)

M. - (a tempo con le spinte di Luca) "Oohh... oohh... oohh... "

(L'orgasmo era meno vicino di quanto Luca avesse previsto, e il frenetico assalto dura qualche minuto. La fronte di Luca si imperla di sudore, mentre i gemiti di Martina sono sempre più rochi e gutturali. Poi, Luca irrigidisce i muscoli della schiena.)

L. - "Vengo... oohhhh... vengo...."

(Luca si china in avanti esausto, poggiandosi sullo schienale della poltrona su cui Martina è inginocchiata. Anche lei ansima pesantemente. Restano immobili per qualche attimo)

M. - "Luca... tesoro... ora è meglio rivestirci..."

L. - "E' vero... anche se avrei bisogno di qualche minuto di recupero..."

G. - (dalla camera da letto) "Cinque minuti di recupero? Arbitro sei impazzito?"

(Martina e Luca si ricompongono. Martina prende il soprabito di Luca dal corridoio e glielo porge)

M. - "Forse è meglio che te ne vai, prima che torna Gianni..."

L. - "Direi di sì, mi sentirei troppo in imbarazzo..." (indossa l'abito)

M. - (lo abbraccia e lo bacia) "E' stato bellissimo... ma è nulla rispetto a quello che ci aspetta...vero?"

L. - "Promesso... Sei una donna eccezionale... come ci risentiamo?"

M. - "Ti ho messo un foglietto in tasca con il mio cellulare. Chiamami domani, subito dopo pranzo..."

L. - (Luca si rassicura della presenza del foglietto nella tasca) "Puoi contarci... E ora... io vado..."

M. - "Vai... vai tesoro mio..." (Lo accompagna alla porta, lo bacia ancora, poi Luca esce) "...a prestissimo!".

L. - (allontanandosi) "A prestissimo, mia dea puttana..."

(Martina sorride, languida e soddisfatta. Con gesti lenti si accende una sigaretta e si siede sulla poltrona, accavallando le gambe. Con lo sguardo nel vuoto ed una luce malandrina negli occhi ripensa ai piaceri della serata e fantastica sui prossimi incontri con Luca. Fuma a lunghe sensuali boccate. In sottofondo intanto continua il gracidare della telecronaca.)

G. - (dalla camera da letto) "E andiaaaamooo! Finita! Finita! Tre a uno! Grandi! Graaaandiiii!"

(Pochi istanti dopo Gianni si riaffaccia. Appare sereno e soddisfatto come Martina, anche se per ragioni del tutto diverse)

M. - (distrattamente, continuando a guardare languidamente nel vuoto) "Come è andata?"

G. - (come se fosse scontato) "Abbiamo vinto. Tre a uno. Bella partita."

M. - "Ah..." (tira un'altra boccata dalla sigaretta)

G. - "Luca è andato via?"

M. - "Sì..." (soffiando via il fumo)

G. - "Mi dispiace... ti ho costretto a passare la serata da sola con quello sfigatello impotente..."

M. - (trattenendo a stento un sorriso sornione) "Se non altro sono stata in compagnia... è un bravo ragazzo, e credo che gli abbia fatto bene parlare con me... quando se n'è andato era molto sollevato..."

G. - "Sono contento! Povero ragazzo... che brutto guaio che si ritrova. Sei davvero carina ad aiutarlo. Per me puoi farlo tornare quando vuoi. Se possibile, però, non quando c'è la Champions... la prossima la danno solo dal satellite e devo vederla per forza qui in soggiorno..."

M. - (con un fatuo sorriso) "Andremo noi in camera da letto..."

G. - (ridacchia) "Eheheh! Questa battuta è vecchia, e nemmeno funziona più! Sai quanto ti divertiresti a letto con uno sbarbatello pieno di problemi e in crisi d'erezione... Ma parliamo di cose serie. Senti che programmino ti ha preparato il tuo Gianni per sabato prossimo... oggi ho sentito al telefono Ugo... ti ho già parlato di quella coppia di Lodi...? "

M. - (reprimendo un sospiro rassegnato) "No..."

G. - "Senti qua... (tira fuori un foglietto da non si sa dove, e legge)... Coppia 45-38, alle prime esperienze, lei formosetta piacente, lui simpatico..."

M. - (annoiatissima) "Magnifico..."

G. - (continuando a leggere) "Per il momento non disponibili al doppio scambio penetrativo, si limiterebbero a baci e carezze intime..."

M. - (annoiatissima) "Emozionante..."

G. - (continuando a leggere) "Lei, bi-curious alle prime armi, adorerebbe giocare con lei pari requisiti, mentre i mariti guardano..."

M. - (annoiatissima) "Divino..."

(Sipario. Fine)

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